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Masso erratico osservabile pochi metri a sudovest del pannello. Foto: Museo cantonale di storia naturale |
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Estensione dei ghiacci nel Pleistocene, la prima delle due epoche in cui è diviso il Quaternario, e posizione del Monte Caslano (stella). |
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Estensione dei ghiacci durante l’Ultimo Massimo Glaciale, avvenuto tra 27’000 e 23’000 anni fa. Illustrazione: Ufficio federale di topograa swisstopo / Museo cantonale di storia naturale |
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Testimoni di quel periodo sono i depositi morenici e i massi erratici, abbandonati durante la successiva fase di ritiro dei ghiacciai. Le morene sono composte da frammenti di rocce, frammisti a sabbia e argilla, in gran parte provenienti dal Sopraceneri. Ammantano in particolare il versante nord e la vetta del monte. I massi erratici sono blocchi trascinati dal ghiaccio e abbandonati in occasione del suo scioglimento: essi spiccano oggi per il diverso substrato su cui poggiano. Hanno a lungo rappresentato un pregiato materiale da costruzione, poiché costituiti spesso da dure rocce cristalline del Sopraceneri, tra cui prevale uno gneiss granitico diffuso in Riviera, bassa Leventina, Val Blenio e bassa Mesolcina. Per tale motivo, sono stati ampiamente usati in passato per ricavarne colonne, architravi, gradini o altri manufatti. |
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Le ultime vicende geologiche che hanno interessato il Monte Caslano sono quelle del periodo Quaternario (da 2.6 milioni di anni fa a oggi). Nel Pleistocene, la prima delle due epoche di questo periodo conclusasi 11’700 anni fa, il clima fu segnato dall’alternanza di fasi fredde e calde che determinò a più riprese l’avanzata e il ritiro dei ghiacciai alpini. Durante le fasi fredde, le lingue glaciali invasero le valli scendendo fino al margine della Pianura Padana. In tal modo, il Monte Caslano venne più volte sommerso da un ramo del Ghiacciaio del Ticino, giunto in questa regione attraverso il Passo del Monte Ceneri, e persino da un ramo del Ghiacciaio dell’Adda, proveniente dalla regione di Porlezza. Tra 27’000 e 23’000 anni fa (fase nota come Ultimo Massimo Glaciale), il Monte Caslano fu completamente ricoperto dai ghiacci per l’ultima volta. |
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Il masso erratico più notevole del Monte Caslano è ubicato 350 m a nordovest del pannello 7, immerso nella vegetazione. Con il suo volume di circa 15 metri cubi e un peso di quasi 40 tonnellate poggia direttamente su un affioramento di dolomia triassica (Dolomia del San Salvatore). Foto: Museo cantonale di storia naturale |
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Particolare della roccia che compone in prevalenza i massi erratici del Monte Caslano: si tratta di uno gneiss granitico del Sopraceneri, detto anche “occhiadino” per la presenza dei grossi cristalli di feldspato bianco. |
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